Un piccolo gioiello sopra Bolzano
E’ il Corno del Renon, una manciata di piste ben tenute in un contesto da favola, perfetto per le famiglie e per chi va alla ricerca della tranquillità e della montagna slow. Le escursioni di scialpinismo e con le ciaspole e un programma ricco di eventi sulla neve di Elsa Drago
Da Bolzano la moderna funivia trifune, progettata dall’architetto bolzanino Luca Zangirolami, supera in 12 minuti i quasi 1.000 metri di dislivello che separano la città da Soprabolzano, da dove si raggiungono le ampie piste del Corno del Renon, a 2.270 metri di altitudine. Ogni quattro minuti ne parte una. Facile, comoda, senza tempi di attesa. Come lo sci di questo piccolo carosello bianco circondato dalle vette dolomitiche – dal Gruppo del Sella allo Sciliar -, estraneo al caos delle stazioni più note e affollate.
La piccola località altoatesina è l’esempio di un turismo sportivo discreto, perfetto per chi cerca comprensori a misura di famiglia, ma anche di soddisfazioni per gambe più esperte. Sei piste azzurre (9 chilometri facili), due rosse (4 chilometri di difficoltà media) e due nere (2 chilometri impegnativi), a prezzi ragionevoli (giornaliero 28 euro) e in una località incontaminata e baciata dal sole. Oggi il vero lusso è questo: poter godere del tempo al meglio, in maniera consapevole ed etica.
Nel 1907, quando venne inaugurato il Trenino del Renon che univa Bolzano fino ai paesini più sperduti del Sud Tirolo, era considerato un piccolo miracolo. Sopravvissuta a due guerre e alle nuove tecnologie, oggi la ferrovia a scartamento ridotto, l’ultima del suo genere in tutto l’Alto Adige, parte da Soprabolzano e porta sull’altopiano accogliendo in vagoni Belle Epoque e in ambienti più moderni e collegando, tutto l’anno, in meno di 7 chilometri, Maria Assunta a Collalbo. Da qui, a piedi e nella bella stagione, si possono raggiungere le celebri piramidi di terra, altra rarità nel territorio italiano: sorprendenti pinnacoli di argilla morenica rossa che risalgono a 25.000 anni fa e che svettano per 15 metri di altezza in tre gole scavate da un ruscello (nella valletta di Rio Fosco, tra Longomoso e Maria Saal) sormontati da massi che fanno loro da cappello. La funivia ferma proprio davanti alla fermata del treno.
L’automobile non serve. Sull’altipiano si raggiunge tutto facilmente in funivia, con il trenino del Renon e con lo skibus. Piste, impianti, malghe, attrazioni naturali, in totale comodità. Una volta in cima al Corno del Renon, ecco la celebre “tavola rotonda” dall’emozionante visuale dolomitica e, d’inverno, l’oasi bianca, soleggiata, di neve farinosa percorsa da piste dolci e larghe, ideali per avvicinarsi con cautela allo sci. La scuola di Corno del Renon, fondata nel 1975, è pensata proprio per gli sciatori in erba: atmosfera amichevole, maestri dall’approccio giocoso e un campo scuola alla stazione intermedia della cabinovia con due varianti di tracciato e un tapis roulant per il trasporto. Lezioni di sci, ma anche di freestyle, freeride e di telemark, in gruppo o individuali.
Sul Corno del Renon gli snowboarder spiccano il volo. In pista e nello snowpark presso la stazione intermedia, dove i freestyler si sbizzarriscono con salti ed evoluzioni, oppure nella nuova snowkite-zone, poco sotto la cima del Corno del Renon, riservata a snowkiter e snowboarder che, sollevati da aquiloni manovrabili, volteggiano sopra pendii e prati innevati. Spettacolare. E la sera?
Di giorno ci si gode la discesa, con il calar del sole si risale la china di buona lena. Tutti i mercoledì sera e le notti di luna piena, dalle 18 alle 23, le piste, prive d’illuminazione artificiale, diventano campo libero per gli scialpinisti, che, messe le pelli, si aggrappano ai pendii al chiaro di luna per poi ritemprarsi dalla fatica nei rifugi lungo il tragitto.
Prati innevati e tracciati tra i boschi sono invece riservati alle ciaspole e alle corse con lo slittino. La pista, naturale, parte dalla stazione intermedia della cabinovia. Raggiungibile in pochi minuti con la cabinovia di Pemmern, si isnoda fino alla stazione a valle di Tre Vie per due chilometri e mezzo di puro divertimento. E lo sci di fondo?
Sul Corno del Renon i tracciati sono preparati perfettamente. Sia che si scivoli sulla pista per principianti lunga cinque chilometri oppure che si utilizzi la pista d’esercizio attorno al lago artificiale. Anche se piccolo, l’altopiano è un’oasi sportiva completa, dove non manca la possibilità di pattinare sul ghiaccio al Lago di Costalovara, palestra sportiva anche per il curling, sulla pista di ghiaccio naturale a Soprabolzano e sull’anello di ghiaccio all’aperto più veloce del mondo, a Collalbo, meta dei campioni della velocità. L’Arena Ritten (questo il suo nome) è circondata da un panorama alpino eccezionale. D’inverno il suo palaghiaccio è il regno dei “Rittner Buam”, i pluricampioni dell’Alps Hockey League (AHL) e campioni italiani, mentre l’anello è teatro di numerose gare di Coppa del mondo di velocità.
Una carta, tanti vantaggi
Si chiama RittenCard e consente di utilizzare gratuitamente i mezzi pubblici e di godere di numerosi sconti sul Renon, l’altipiano del sole, e in tutto l’Alto Adige: mezzi pubblici regionali gratis, inclusi il trenino e la funivia del Renon, una corsa quotidiana a monte e a valle con la cabinovia Corno del Renon, un ingresso a ciascuno dei 90 musei, castelli e collezioni altoatesini, sconti e vantaggi su proposte ricreative, ingresso libero alle partite di hockey nell’Arena Ritten.
Preferite viaggiare leggeri? Lasciate a casa sci, snowboard e slitta: allo Skicenter Corno del Renon (stazione a valle della cabinovia) con la RittenCard c’è la riduzione di prezzo del 10 per cento sul noleggio di tutta l’attrezzatura. Tutti i dettagli su www.rittencard.com
Foto: Alfred Tschager