Dalle coppe di discesa a quella di combinata: la lunghissima carriera di Peter Fill
Per dire addio allo sci agonistico ha scelto Kitzbuehel, proprio il luogo dove il 23 gennaio 2016, vincendo sulla Streif, prese il volo verso la conquista della prima delle sue due coppe di discesa, nel giorno in cui si infortunavano due dei suoi più pericolosi avversari, Hannes Reichelt e Aksel Lund Svindal.
Nato il 12 novembre 1982 a Bressanone e cresciuto a Castelrotto, cugino di Denise Karbon, vincitrice a sua volta di una coppa di specialità in gigante, tesserato per il Centro Sportivo Carabinieri, Peter Fill si mette in luce fin da giovanissimo, vincendo quattro titoli nazionali juniores nel 1999, poi ai Mondiali juniores del 2001 a Verbier vince il bronzo in gigante e nel 2002 a Tarvisio l’oro in superG, successo che gli permette di esordire in Coppa del Mondo il 7 marzo 2002 nella finale di specialità ad Altenmarkt-Zauchensee, nella quale va subito a punti classificandosi dodicesimo.
Nella stagione successiva gareggia subito a tempo pieno nel massimo circuito dello sci alpino e il 15 dicembre 2002 è sesto nel gigante di Val d’Isere. Per salire per la prima volta sul podio deve però aspettare il 13 gennaio 2006, quando è terzo nella combinata di Wengen, mentre all’inizio della stagione successiva, l’1 dicembre 2006, grazie al terzo posto a Lake Louise e il quarto a Beaver Creek, sempre in discesa, passa addirittura a condurre la classifica generale di Coppa del Mondo, anche se per sole due gare, unico italiano a riuscirci dopo Alberto Tomba e prima di Dominik Paris.
Al termine della stagione 2007-2008 lascia Dynastar e passa ad Atomic, il marchio di sci al quale da allora è sempre stato fedele. Il 29 novembre 2008 vince la sua prima gara di Coppa, la discesa di Lake Louise, ma soprattutto, nel febbraio successivo, l’argento mondiale in superG in Val d’Isere. Nei successivi quattro anni e mezzo, a causa anche di qualche infortunio e di alcune cadute spettacolari, come a Kitzbuehel nel 2013, raccoglie un solo podio ma è anche questo importantissimo, e cioè il bronzo iridato in combinata a Garmisch-Partenkirchen nel 2011 poi, il 6 dicembre 2013, torna tra i primi tre anche in Coppa del Mondo arrivando terzo nella discesa di Beaver Creek.
Da quel momento, piano piano, per Peter inizia una seconda giovinezza agonistica, tra l’altro migliore della prima, anche se nel 2015 deve saltare i Mondiali per un’operazione alla spalla. Nel 2016 vince la coppa di discesa, primo italiano della storia a riuscirci, e coglie un clamoroso bis nel 2017: particolarità curiosa è che, oltre a quella citata a Kitzbuehel, non vince nessun altra gara nella specialità in due anni, nei quali raccoglie però un totale di sette podi più due in superG, dei quali uno è il trionfo, il suo terzo e ultimo in una gara di Coppa e il primo nella specialità, il 26 febbraio 2017 a Kvitfjell.
Ma non è finita qui: nel 2018 vince la sua terza coppa di specialità consecutiva, stavolta in combinata, anche qui il primo a riuscirci, grazie al secondo posto del 29 dicembre 2017 a Bormio e il terzo del 12 gennaio 2018 a Wengen: altra curiosità è che questo è il suo 22° e ultimo podio in Coppa, con lo stesso piazzamento e nella stessa gara e località in cui aveva colto il primo dodici anni più indietro. Purtroppo subito dopo accusa un infortunio alla coscia che gli fa terminare anzitempo la stagione e gli ultimi due anni, per Fill, sono stati molto difficili a causa dei molteplici problemi fisici.
Se la discesa di Garmisch-Partenkirchen di sabato prossimo si farà, Peter arriverà a un totale di 355 gare di Coppa del Mondo nell’arco di quasi 18 anni. Dal 2003 al 2017 ha partecipato a sette edizioni dei Mondiali, e dal 2006 al 2018 ha disputato quattro Olimpiadi, ottenendo il suo miglior risultato nell’ultima, a PyeongChang, dove è stato sesto in discesa. Grande campione, ma soprattutto grande uomo, sempre gentile e disponibile ogni volta che lo abbiamo incontrato: un grande esempio per qualunque sportivo. Grazie di tutto Peter, e buona vita!
Max Valle
Foto: FISI Pentaphoto