Val Gardena, Paris quinto in un superG eterno
Nel superG maschile di Coppa del Mondo della Val Gardena, gara senza fine iniziata alle 11.45 e conclusa oltre tre ore dopo a causa di due lunghissime interruzioni per colpa della nebbia e della pioggia, ha vinto l’austriaco Vincent Kriechmayr con 5 soli centesimi di vantaggio sul favorito della vigilia, il norvegese Kjetil Jansrud, terzo a 22 centesimi il tedesco Thomas Dressen.
Quinto, malgrado sia rimasto fermo al cancelletto per tre quarti d’ora per colpa della prima interruzione dopo 4 concorrenti, Dominik Paris, il migliore degli azzurri, a un solo centesimo dal quarto, lo svizzero Mauro Caviezel, e a 36 da Kriechmayr che ha conquistato la sua quinta vittoria in Coppa del Mondo, la terza in superG, e passa in testa sia nella graduatoria di specialità sia in quella generale.
La gara è stata poi nuovamente interrotta definitivamente per la nebbia dopo 48 concorrenti e il risultato è stato convalidato. La cronaca della giornata è stata questa: dopo la prima interruzione si è ripreso a gareggiare fino al numero 20 quando la nebbia è tornata di nuovo in pista nella zona del Ciaslat e alle 14.30 doveva essere presa l’ultima decisione in merito alla prosecuzione. Ma voci di corridoio dicono che l’Austria abbia spinto per far ripartire comunque la gara (forse perché c’era un austriaco in testa?) e, guarda caso, miracolosamente la visibilità è migliorata al punto tale che altri 28 concorrenti hanno potuto disputare la loro prova, con tanti saluti invece agli ultimi 6 che non hanno avuto la possibilità di scendere in pista.
Non esprimiamo giudizi nei confronti della FIS e del responsabile della Coppa del Mondo maschile ma se queste voci fossero vere, per l’ennesima volta l’Austria avrebbe dimostrato di poter fare tutto quello che vuole e di influenzare le decisioni della Federazione Internazionale senza che nessuno dica nulla. A parte i tre del podio e Paris, che comunque ha ottenuto un ottimo risultato, tutti gli altri ci hanno perso, soprattutto un ambiente che non ha avuto il coraggio di impuntarsi e di compattarsi per porre fine a quella che, col passare delle ore, è diventata una farsa, peraltro anche pericolosa per l’incolumità degli atleti.
Per tornare alla classifica, sesto e settimo si sono piazzati due eterni ragazzi, l’austriaco Hannes Reichelt e il francese Johan Clarey, quest’ultimo ex-aequo col norvegese Aleksander Aamodt kilde, nono lo svizzero Beat Feuz, decimo il francese Adrien Theaux, undicesimo l’austriaco Matthias Mayer che cede il pettorale rosso al connazionale Kriechmayr. Gli altri azzurri: quindicesimo Mattia Casse, trentatreesimo Emanuele Buzzi, trentaquattresimo Matteo Marsaglia, fuori Peter Fill, non sono potuti partire Alexander Prast e Florian Schieder. Domani la classicissima discesa, che speriamo si possa disputare in quanto è prevista neve.
Foto: Fisi Pentaphoto